USB BASILICATA CON MIMMO LUCANO A RIACE
Solidarietà a Mimmo Lucano
L'arresto di Mimmo Lucano, sindaco del Comune di Riace, ha suscitato un’indignazione popolare spontanea e immediata, che ha portato circa 5.000 persone, da ogni parte d’Italia, a partecipare alla manifestazione di sabato scorso a Riace.
Movimenti, associazioni, collettivi, sindacati di base e semplici cittadini della società civile hanno inondato le stradine e le piccole piazze del paese, insieme ai riacesi (di ogni età, nazionalità, etnia), per urlare pacificamente la propria rabbia e indignazione verso questo atto di forza repressiva da parte del Governo Salvini, che, insistendo nella sua strategia dell’istigazione all’odio e alla disumanità, con questa azione plateale intende delegittimare e sopprimere un modello di accoglienza e integrazione, basato sul rispetto della dignità delle persone, su un’economia locale e solidate, su una comunità pacifica e conviviale, sulla tutela delle culture e dei territori locali; in una terra storicamente prigioniera del potere della ‘Nrangheta.
Perché questo governo, invece di colpire chi, in Calabria, devasta i territori, brucia le auto di sindaci coraggiosi, minaccia e ammazza, preferisce arrestare un sindaco di un piccolo paese, coraggioso, umile e generoso, che da anni combatte la criminalità organizzata, riuscendo a creare una speranza e un futuro, non solo per disperati che fuggono dalle guerre e dalle devastazioni provocate dalla colonizzazione occidentale, ma anche per una terra dove i giovani fuggono e i paesi si desertificano?
Il modello Riace dà fastidio perché dimostra che è possibile attuare forme di accoglienza e integrazione che smascherano le menzogne e le politiche della paura del Governo Salvini, e forme di convivenza, economia e sviluppo locale che smascherano le menzogne del sistema capitalista dominante. E di certo la Lega (Nord) in Calabria trova altrove il proprio consenso …
Il corteo multicolore, alla testa i migranti con le bandiere di USB, si è soffermato sotto la finestra della umile, ma dignitosa e per questo bellissima casa di Mimmo Lucano, in un momento di intensa commozione. Al termine, tra i numerosi interventi dal palco hanno parlato alcuni ragazzi africani che vivono a Riace. Abbiamo molto da imparare da chi ha negli occhi, nelle parole e nel cuore un’umanità ancora non contaminata dalla barbarie dell’avidità e del denaro. Non hanno chiesto null’altro che poter vivere una vita semplice, dignitosa e pacifica, in un paese libero, e ci hanno chiesto di non abbandonarli, ma di continuare con loro questa lotta di giustizia e di libertà.
Perché un modello, equo, di società, di democrazia e di economia, altro rispetto a questa cultura dell’odio e del terrore e alla dittatura del profitto, dei mercati e delle merci, è possibile e attuabile.
Sabato abbiamo urlato che se una legge è ingiusta noi disobbediamo, come ha disobbedito Mimmo, e che questa manifestazione non è terminata sabato sera. Riace non si arresta, Riace siamo tutti noi, un simbolo di libertà e di cambiamento. Questo è solo un inizio.