USB ALLA MARCIA PER IL CLIMA, CONTRO LE GRANDI OPERE INUTILI

Sindacati confederali e Confindustria in marcia insieme per grandi opere e devastazioni ambientali.

Potenza -

Futuro al lavoro”. Questo lo slogan della manifestazione unitaria dei sindacati – Cgil, Cisl e Uil –  del 9 febbraio scorso a Roma.

In una piattaforma unitaria (soprattutto piatta), le tre confederazioni protestano in piazza insieme agli industriali, alle multinazionali del fossile e al Centro-sinistra. La creazione di lavoro di qualità e la rivendicazione di politiche fiscali eque e di rivalutazione delle pensioni, presenti negli slogan del corteo, sono le rivendicazioni che da sempre USB porta avanti da anni, con la coerenza di chi non ha mai firmato contratti vergognosi, che hanno sottratto dignità e diritti, facendo scivolare il ruolo sindacale a mera concertazione e ratifica di scelte imposte dal sistema padronale.

Dunque quegli slogan urlati dai sindacati confederali risuonano solo come spot pubblicitari; poco credibili quando alla richiesta di un lavoro di qualità si affiancano posizioni a favore di politiche di crescita espansiva e di grandi opere : TAV, TAP, perforazioni petrolifere, una crescita del mercato e delle produzioni capitaliste che ottimizza enormi profitti e riversa costi e devastazioni sull’ambiente, sui territori e sulle comunità locali.

E’ vero, bisogna garantire il lavoro per contrastare la povertà: ma quale lavoro? Quello di fabbriche che inquinano e producono malattie e morti sul lavoro e tra le fasce più deboli? Quello usurante e alienante della catena di montaggio, che produce merci estranee ai territori e alle culture locali? Quello precario, al servizio di multinazionali liquide che svaniscono da un giorno all’altro?

E’ inaccettabile e vergognoso l’appiattimento dei confederali, manifestato a Roma, sulle posizioni di Confindustria, dei petrolieri e di una politica liberista e capitalista predatoria. Insomma si prospetta un fronte filo-padronale, con Caschi Gialli, Lega, PD, FI, Fratelli d'Italia, sindacati confederali; tutti insieme, irresponsabilmente, a favore delle grandi opere, delle energie fossili e dei sistemi energetici centralizzati, della devastazione totalitaria dei territori e delle comunità locali.

Di fronte ai violenti cambiamenti climatici in atto, al consumo di suolo fertile, alle deforestazioni e ai dissesti idrogeologici, all’inquinamento di aria, terra, mare e acque dolci, la manifestazione di Roma ci restituisce le solite ricette liberiste di crescita e di espansione economica. Un paradigma consunto e inaccettabile che è la causa principale delle crisi sociali, ecologiche, economiche e di democrazia che stanno attraversando l’Europa e il pianeta.

Come è inaccettabile il modello energetico fossile (petrolio e metano) che si invoca anche da quella certa sinistra riformista, rappresentata in particolare da PD e CGIL: un modello centralizzato e privatizzato (anche nelle così dette energie rinnovabili), che colonizza e occupa militarmente i territori, in nome di un astratto interesse strategico nazionale, sempre più asservito all’industria e al mercato capitalista.

Noi di USB non ci stiamo e rivendichiamo il ruolo di un sindacato che sappia rappresentare un’immagginario altro di società, che non svenda diritti e futuro. Noi siamo con i pastori sardi, con le piccole aziende, con i contadini che

 

 

 

difendono un’agricoltura ecologica, con gli operai che non accettano il ricatto salute/lavoro, con le lotte ecologiste e per la difesa dei beni comuni essenziali (acqua, terra, foreste, biodiversità), con i dipendenti pubblici e gli insegnanti, bistrattati e discriminati, con gli esclusi da questo sistema capitalista disumano.

E siamo per un territorializzazione dell’economia e delle produzioni, contestualizzate ai luoghi; per una tutela e valorizzazione dei saperi e delle culture locali, dove il benessere comune prevalga sul profitto e sulla ricchezza di pochi e lotta per le soluzione riferite ai cambiamenti climatici.

USB Basilicata aderisce e promuove la marcia per il clima, contro le grandi opere inutili del prossimo 23 marzo a Roma.