La CISL Basilicata pensa ai suoi dirigenti e non ai disoccupati
Il Business dei sindacati concertativi
Tutti sanno l’importanza del programma “Reddito minimo d’inserimento” promosso dalla Regione Basilicata per la lotta alla povertà.
L’Ente a cui è stata affidata la gestione è la LAB composto anche da lavoratori degli ex enti di formazione dei sindacati CGIL, CISL e UIL.
Oggi assistiamo all’ennesimo ricatto visto l’articolo fatto dalla dirigenza CISL che minaccia il blocco lavorativo se non vengono aggiornati i lavoratori con corsi di formazione e non vengono nominati i dirigenti in seno alla LAB.
I dirigenti Cisl sono più interessati alla formazione o ai posti dirigenziali? Lasciamo a chi legge dedurre le risposte.
Per USB risulta vergognoso fare leva su migliaia di povera gente che da tempo aspetta un sussidio ed un presunto avvio al lavoro per avere voce in capitolo su eventuali nomine dirigenziali.
USB fa leva sulla coscienza dei lavoratori per negare il blocco ed espletare i loro compiti non solo istituzionali ma anche di grande importanza sociale.
Nel rammendare ai suddetti dirigenti sindacali che le lotte per ottenere diritti negati ai lavoratori non devono ledere famiglie e cittadini soprattutto di ceto povero, USB contesta vivamente il loro comportamento invitandoli a lasciare il loro ruolo a persone che comprendono l’importanza di appartenere ad un qualsiasi sindacato dei lavoratori.
USB rinnega qualsiasi sindacato che con sistemi arcaici tenta di appropriarsi dei posti di comando di amministrazioni cruciali per lo sviluppo del territorio con la promessa di evidenziare qualsiasi azione mirata all’abuso di poteri utilizzati a scopo personale.