Il Familismo Amorale nella Regione Basilicata e le assunzioni a istanza di parte.
La solita politica clientelare della Regione basilicata
Strana terra la Lucania, si proclamano rivoluzioni perché nulla cambi. La Basilicata di oggi sembra ancora la Lucania del 1862 che Edward C. Banfield riconosceva, a metà degli anni ’50, nella struttura sociale di Montegrano, individuando le basi sociali delle “società arretrate”. L’unica causa era e forse continua a essere “il familismo amorale”. I montegranesi, ovvero gli attuali lucani, agiscono come se seguissero una regola generale: «massimizzare i vantaggi materiali e immediati della famiglia nucleare; supporre che tutti gli altri si comportino allo stesso modo». Il «familista amorale» è colui che agisce in base a questa regola,
L’analisi sociologica di Banfield si rispecchia oggi in una prassi politica clientelare, che si ripete sempre secondo i medesimi meccanismi consolidati, come quelli utilizzati dalla Regione Basilicata, nell’approvare la DGR. n. 500 del 15/06/2018, in violazione dell’art. 9, comma 1 quinquies del D.L. 25 giugno 2016 n. 113 e s.m.i., il quale ha introdotto il divieto di " .. . procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto” disposizione applicabile anche alle regioni ai sensi dei commi 1-sexies e 1-octies dell'anzidetto art. 9 ...questo divieto vale in caso di ritardo oltre il 30 aprile nell'approvazione preventiva del rendiconto da parte della Giunta, per consentire la parifica da parte delle sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti ... con riferimento al bilancio di previsione 2017-2019, al rendiconto 2016 e al bilancio consolidato 2016”.
In tal senso, la Sezione Regionale di Controllo per l’Abruzzo della Corte dei Conti con Deliberazione n. 103/2017/PAR ha conclusivamente affermato “ l'operatività del divieto di cui ai commi l-quinquies e ss. dell'art. 9, D.L. 24 giugno 2016, n. 113 e s.m., alle assunzioni di personale a tempo indeterminato (ivi compresa le mobilità tra amministrazioni), a tempo determinato/flessibile et similia nonché riguardo ai comandi, ai distacchi, alle assunzioni "a termine" del personale“.
L’Unione Sindacale di Base considera certamente strano come la G.R. abbia potuto procedere così clamorosamente in violazione di legge “ vista l’istanza pervenuta all’ufficio Risorse Umane e Organizzazione” in assenza di qualsiasi forma di avviso pubblico e ancor oggi in assenza del Rendiconto del 2017 e della parifica del 2016.
Altra istanza di parte è il presupposto della DGR n. 501 del 15/06/2018, ma non solo.
L’istanza di parte in Basilicata è un ottimo viatico per essere assunti nell’Ente Regione e può perfino indurre la G.R. a “rinunciare a far valere la decadenza” di una graduatoria del 2005, per un’assunzione a tempo indeterminato di un’altra unità di personale in vigenza del suddetto divieto, così come stabilito dalla DGR n. 1419/2017.
Nessun dubbio si vuole prospettare in merito alle competenze professionali dei diretti interessati, ma queste procedure elusive di norme e divieti non possono che riportarci a Montegrano del 1862; a maggior ragion se questi soggetti abbiano quelle competenze che sarebbero comunque emerse nell’ambito di un pubblico concorso corretto e trasparente.
Quando questa Regione vorrà valorizzare il personale interno? Quando questa Regione vorrà graduare l’utilizzo delle norme secondo criteri meritocratici?. Quando si smetterà di utilizzare il precariato pubblico e privato come strumento per il consenso elettorale? Quando si vorranno abbandonare le disparità di trattamento tra i lavoratori di ogni ordine e grado, siano essi precari, comandati, idonei delle varie graduatorie? La moralità, la trasparenza e l’interesse pubblico potranno mai diventare pratica sociologica dell’azione amministrativa?
Non è già abbastanza che le appartenenze familistiche e partitiche condizionino le liste elettorali e il voto? L’Unione Sindacale di Base saprà come e dove difendere i diritti di tutti i lavoratori