Graduatoria Reddito di inserimento: 400 famiglie ex COPES escluse.
In merito all'esclusione dalla graduatoria regionale per il riconoscimento del reddito di inserimento dei cittadini già rientranti nel progetto COPES che non avevano dichiarato di aver percepito l'indennità prevista dallo stesso progetto, sanzionati non con una più o meno pesante ammenda ma con l'esclusione dell'unica forma di reddito percepito per anni , vorremmo intervenire sperando che una soluzione politica possa essere trovata senza percorrere la strada giudiziale che, ad oggi, sembra essere l'unica ipotesi accettabile.
Prima delle considerazioni politiche ed anche senza entrare nel merito della sentenza del Consiglio di Stato sul doversi o meno dichiarare taluni redditi non soggetti ad IRPEF, guardiamo ai dati di fatto reali.
Essendo finito il progetto COPES ad Agosto 2015 tutti i lavoratori avrebbero potuto produrre dopo due mesi dalla sostanziale variazione reddituale ( la legge prevede dopo due mesi e con una variazione non inferiore al 25 %) un'ISEE corrente, l'ISEE appunto previsto per dichiarare la variazione intervenuta rispetto ai redditi certificati dall'Agenzia delle Entrate e dall'INPS o autocertificati dal dichiarante.
L'ISEE corrente va presentata agli enti anche nel corso delle attività procedurali proprio perché intervenuta una situazione che stravolge la precedente attestazione che può,per i redditi,riferirsi a dati risalenti ad oltre 18 mesi dalla dichiarazione.
Nei fatti,quindi, il dato relativo al reddito non dichiarato sarebbe stato annullato, non dovendosi più fare riferimento al reddito 2013 ma a quello degli ultimi 2 mesi moltiplicato per 6.( per la parte che ci interessa ,quindi ,pari a zero).
Non riteniamo si possano abbandonare al loro destino circa 400 famiglie in nome di una responsabilità penale per autocertificazione mendace quando gli stessi numeri dimostrano che il problema non può essere ridotto alla sola volontà di falsare i dati ma alla poca chiarezza con cui si è agito, in una situazione in cui la gestione del nuovo ISEE creava non pochi dubbi tra gli stessi addetti ai CAF.
Si è ritenuto di riammettere nella graduatoria coloro per i quali i CAF specificassero ci fosse stato un loro errore . Oltre all'arbitrarietà di tale decisione, i casi per i quali è stato ammesso si riducono ad una decina.
La posizione legalitaria presa, così ligia e dura, valevole per ben altre situazioni di corruttela e malaffare , non può ergersi oggi contro famiglie in stato di bisogno, per un reddito minimo che,da Agosto,non è e non sarà più nella loro disponibilità, vista la loro esclusione dal futuro progetto di reddito di inserimento ed anche dal provvedimento ponte da poco varato che cerca, nell'attesa dell'avvio concreto dello stesso, di dare una risposta ai lavoratori con la mobilità in deroga scaduta e agli altri percettori del COPES non "infamati" dalla dichiarazione mendace.
Il problema originario è non aver previsto, come fatto per i percettori di ammortizzatori sociali in deroga, un percorso indipendente rispetto alla generalità dei partecipanti, senza dare il giusto peso alle conseguenze derivanti dal repentino taglio di ogni forma di tutela reddituale e assistenziale .
Su questa base chiediamo un incontro con il Presidente la Giunta e la Commissione Consiliare competente , una presa di coscienza da parte di tutti i consiglieri per un accoglimento nella graduatoria dei ricorsi presentati e prevedendo una revisione dei redditi privandoli, per tutti i partecipanti al progetto COPES , del valore dell'indennità percepita.