Crisi tavolo contrattazione

Potenza -

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Potenza 22.07.15

 

COMUNICATO STAMPA

 

La presenza del Sindacato di Base USB all’interno dell’Ater di Potenza da alcuni mesi ha portato allo scoperto le gravi deficienze in cui versa l’Ente che a fronte di un esiguo numero di dipendenti, 47 in totale, vede in Pianta Organica la presenza di 3 dirigenti (più 1 congelato) e 8 posizioni organizzative (di cui 1 congelata), rappresentando una sperequazione senza limite che assorbe la stragrande maggioranza delle risorse economiche. Con i passati accordi siglati dai confederali nel 2013 e 2014 è stata chiusa una contrattazione al ribasso per i lavoratori. Nulla è stato toccato alla fascia dirigenziale e agli incaricati di P.O. che vedono le loro competenze al massimo, mentre l’Amministratore Unico dell’Azienda, in  audizione presso la II^ Commissione Consiliare afferma il pre-dissesto dell’ente. Secondo Domenico Esposito la drastica riduzione delle spese del personale non incaricato è stata il frutto del taglio delle retribuzioni solo di una parte dei lavoratori  per c.a. 240.000 euro, di cui una parte riveniente dalle scorse delegazioni trattanti. USB denuncia che non è possibile risanare il bilancio dell’ente a solo svantaggio di una parte dei lavoratori mentre si salvaguardano i privilegi di pochi. Si sottolinea inoltre, l’inerzia sui passati tavoli di contrattazione, da parte di FP-CGIL, UIL-FPL e CISL-FP in delegazione trattante, accorgendosi solo oggi (solo perché sollevati dalla  nostra RSU) dei criteri di  scelta e proroghe da parte dell’amministrazione dell’Ater in merito agli incarichi di P.O. che da tempo immemore sono sempre gli stessi. Oggi la CILS-FP si è addirittura dichiarata disponibile a chiudere un accordo con l’Amministrazione  sempre a discapito dei dipendenti e che vedrebbe addirittura la proposta di un ulteriore taglio a carico del salario accessorio dei lavoratori, pur di mantenere in essere i privilegi di pochi. L’atteggiamento dell’Ente in contrattazione è di totale muro rispetto alla nostra richiesta di dimezzare numericamente le P.O.  e il taglio del 50% delle indennità, al fine di poter mettere nuovamente a disposizione di tutto il personale il fondo e garantire quella parte di salario accessorio che diversamente non verrebbe più erogato nei prossimi anni. Infine tra le sigle sindacali presenti nell’ente, solamente USB ha fatto richiesta di conoscere le modalità di nomina e proroga delle P.O. richiamando l’Ente al rispetto della rotazione e della temporaneità degli incarichi. Noi ci batteremo sempre per i diritti di tutti i lavoratori e per il riconoscimento delle professionalità di tutti senza alcuna discriminazione, denunciando oggi, la grave condotta discriminatoria dell’amministrazione dell’Ater rispetto a tali diritti.

 

                                                   IL COORDINATORE REGIONALE

                                                                 Francesco Castelgrande