COMUNICATO STAMPA - Manifestazione Nazionale 14 marzo 2014
Salvare la Pubblica Amministrazione è un dovere di tutti. Bisogna abbattere la grande bugia che la P. A. costa troppo. “In Italia la spesa per redditi nella P.A. è minore di quella dei principali paesi UE, sia in termini assoluti sia rispetto ai principali parametri(rapporto con il PIL, con la spesa totale, con la popolazione residente)” Lo afferma la stessa Ragioneria Generale dello Stato.
Spending review targata Bondi, L. 125/13(ex DL 101), Legge di Stabilità 2014 sono solo i più recenti tra I provvedimenti che hanno determinate un pesante peggioramento delle condizioni materiali dei dipendenti pubblici, di ruolo e precari, e un drastico ridimensionamento, anche di prospettive, per tutto il settore pubblico. Si cancella in sostanza l’idea portante del Welfare con un settore pubblico erogatore di servizi. La cancellazione del Welfare obbedisce alla loro necessità di recuperare risorse per il fantomatico ripianamento del debito pubblico che per il 90% è in mano a soggetti privati.
Siamo dinanzi a un radicale riassetto degli equilibri sociali del Paese, funzionali alla tutela dei privilegi e delle ricchezze di una minoranza dei cittadini(in Italia la metà della ricchezza nazionale è in mano al 10% delle famiglie) che porterà inevitabilmente all’aumento della forbice tra quella minoranza e la maggioranza degli abitanti di questo Paese, lavoratori, precari, disoccupati, pensionati. I dipendenti pubblici fanno parte di questa maggioranza e sono le vittime sacrificali da offrire sull’altare del nuovo modello sociale che, ovviamente, riserva al settore pubblico un ruolo assolutamente marginale. A noi, solo a noi il compito di contrapporre un’idea diversa di Pubblico, di difendere le nostre condizioni materiali, di ridare dignità al lavoro pubblico, di proporre un’uscita diversa dalla crisi che , vele la pena ricordarlo, l’hanno determinata gli stessi che oggi pretendono di curarne gli effetti. Tocca a noi perché gli altri sindacati concertativi hanno scelto di stare dentro questo disegno modificando la propria natura, con l’obiettivo di continuare a fare affari sulle spalle e sulle vite dei lavoratori.
Mentre in Italia si taglia, nel resto d’Europa si investe sulla Pubblica Amministrazione e sui servizi pubblici.
La vera spending review va fatta aggredendo quei fenomeni che perfino la Corte dei Conti denuncia ogni anno: lotta all’evasione fiscale e contributiva, lotta alla corruzione negli appalti e nelle commesse pubbliche. Insieme questi fenomeni pesano sul bilancio statale circa 220 miliardi di euro. A questi due obiettivi va aggiunto il corretto e pieno utilizzo dei fondi strutturali europei, risorse che troppo spesso finiscono per finanziare meccanismi clientelari e improduttivi e che invece devono essere utilizzate per scopi sociali, per rafforzare il Welfare e per sostenere il lavoro e l’occupazione. Contemporaneamente: sblocchiamo i contratti pubblici per il rinnovo anche economico, rafforzando la contrattazione collettiva rispetto a quella integrativa e la retribuzione stabile rispetto a quella accessoria; abroghiamo la riforma della P.A. varata con il D.Lsg. n. 150/2009(cosiddetta Riforma Brunetta, armonizziamo le retribuzioni riducendo la forbice retributiva fra dirigenti e “livellati”; stabilizziamo tutte le forme di lavoro precario e avviamo un piano per una nuova occupazione stabile per rilanciare i servizi pubblici; reinternalizziamo i servizi pubblici privatizzati e assumiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori delle società private. La privatizzazione risponde a logiche politico-clientelari che nulla c’entrano con l’efficacia e l’economia dei servizi. E’ su questi obiettivi che è necessario proseguire nell’iniziativa sindacale. Per questi motivi ci mobilitiamo per riprendere in mano il nostro futuro lavorativo rivendicando l’importanza sociale del nostro lavoro. Chiamiamo tutte e tutti a una grande manifestazione nazionale il 14 marzo prossimo.
IL COORDINATORE P.I.
Francesco Castelgrande