CHI TOCCA UNO DI NOI TOCCA TUTTA USB
La Regione Basilicata vuole intimidire il rappresentante RSU
Apprendiamo di una mail inviata dall’Ufficio Risorse Umane della Regione Basilicata, indirizzata al nostro rappresentante RSU Paolo Baffari, la quale ammonisce e mette in discussione la legittimità della sua denuncia, inerente alcune firme incomprensibili apposte, da parte di alcuni rappresentanti RSU, in calce all’Accordo Integrativo al CCDI 2016, proposto nella delegazione trattante di giovedì 23 novembre scorso; accordo presentato agli RSU, per la firma, solo durante la delegazione medesima e non trasmesso, come da procedura, almeno tre giorni prima.
USB stigmatizza tale cattiva consuetudine, di non attenersi alle norme vigenti circa la procedura dell’informativa preventiva con adeguato anticipo rispetto ai documenti che vanno approvati in delegazione trattante, e ritiene inaccettabile che vengano firmati contratti e accordi, da parte della rappresentanza RSU, mediante sigle incomprensibili e non, invece, come legittimamente già altre volte richiesto, mediante l’apposizione di firme chiaramente leggibili e inequivocabilmente individuabili. Altresì non sarà più consentito di far firmare contratti, accordi o documenti di qualsiasi tipo, che vanno approvati contestualmente durante la delegazione trattante dai presenti, nei giorni successivi alla stessa delegazione, da RSU assenti in quella seduta, come è già accaduto in occasione dell’approvazione del CCDI.
In tal senso il pregevole e infaticabile lavoro svolto dal rappresentante RSU della Regione Basilicata, Paolo Baffari, è non solo encomiabile, ma rappresenta esattamente il ruolo che devono svolgere i rappresentati dei lavoratori; cioè di informare con puntualità tutti i dipendenti di quanto accade e in particolare in sede di contrattazione.
Paolo Baffari non solo informa, ma consulta i lavoratori, e pertanto quando si siede al tavolo, rappresenta la volontà di molti, anche se non iscritti a nessuna sigla sindacale, o anche di iscritti ai sindacati concertativi. E’ quindi del tutto inopportuno attaccare, e implicitamente cercare di intimidire, il comportamento di un rappresentante RSU, quando lo stesso chiede trasparenza e contezza di fatti che vengono consumati al di fuori dei tavoli istituzionali.
Ben poco si rispetta l’informativa, come prevede il contratto, per la discussione degli argomenti, ed è illegittimo attaccare posizioni che rivendicano l’applicazione di norme, che gli stessi soggetti del tavolo hanno firmato e approvato.
Fare corretta informazione non significa diffondere notizie “improprie ed allarmanti”, ma descrivere i fatti cosi come accadono e dare contezza ai lavoratori di quanto accade ai tavoli istituzionali.
USB e i suoi rappresentanti non si lasciano intimidire e proseguono sulla strada della trasparenza, della legalità, del corretto funzionamento degli Organismi istituzionali, della difesa dei diritti dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali, anche di quelli che, inopportunamente, disconoscono il ruolo stesso dei sindacati e la loro stessa funzione.