Basilicata. Giunta Bardi e platea ex TIS -Rmi: una sconfitta senza appello

Potenza -

Vertenza ex TIS – Rmi, alle lacrime di coccodrillo dell'11 gennaio 2023 non è seguito un fatto che fosse uno:

  • Proroghe alle stesse condizioni, se non peggiorative per i TIS che da luglio 2022 hanno visto abbassato il proprio sussidio da 680 a 580 euro.
  • Nessun riconoscimento del diritto alla malattia, alla gravidanza, ai diritti essenziali.
  • Nessuna revisione del sussidio che consentisse di affrontare l'aumento generalizzato del prezzo dei beni di prima necessità e delle bollette.
  • Nessuna vera apertura di un tavolo multidisciplinare per trovare con tutti gli attori, dai vari dipartimenti interessati ai responsabili degli enti sub regionali, dai parlamentari all'ANCI un progetto di stabilizzazione e occupazione che potesse rispondere alla richiesta dei lavoratori.

La nostra O.S. ha denunciato le incompatibilità se non illegittimità delle norme applicate a partire dall'inquadramento in lavori di pubblica utilità non applicabile a persone disoccupate piuttosto che come lavoratori socialmente utili che risponde più propriamente alla previsione normativa e ai quali si sarebbero cosi potuti applicare gli istituti contrattuali previsti con il riconoscimento dei famosi diritti indispensabili inutilmente richiesti.

Non c'è stato neanche il tentativo minimo di un interpello al ministero del lavoro. Tra l'altro sull'argomento gli enti preposti chiamati in causa dalla nostra O.S. si sono ben guardati dal prendere una posizione, a cominciare dal Prefetto di Potenza.

Dopo più di un anno di lotta, all'aperto, affrontando tutte le condizioni climatiche, ad aspettare un incontro, una presa di posizione e un atto di considerazione, i lavoratori, come spesso accade, hanno cominciato a sentire la frustrazione delle iniziative che non sembravano portare a nessun risultato.

Intanto le altre organizzazioni sindacali che per anni hanno ignorato le legittime aspettative del riconoscimento lavorativo e si sono accontentate della gestione della platea all'interno delle politiche di inclusione sociale, guardando a quel terzo settore che si può dire senza tema di smentita strettamente interconnesso a quelle stesse organizzazioni, si sono fatte promotrici di una proposta  ridicolmente al ribasso: un progetto idraulico forestale cui avrebbero potuto trovare posto tutti i lavoratori coinvolti con 87 giornate lavorative, portata avanti senza alcun confronto con  i lavoratori interessati, ignari della storia e delle richieste di stabilizzazione all'Interno degli enti .

La necessità di ripiegarsi a trovare concrete soluzioni, partendo anche da quella più semplice, coincidente con l'avvio al lavoro idraulico forestale dei circa 700 soggetti già impegnati in progetti di salvaguardia del territorio presso i comuni unitamente ai lavoratori che sarebbero stati disponibili al passaggio, non ha trovato risposte adeguate da parte della giunta. Anche l'assessore Casino che si era impegnato nell'attuazione del progetto idraulico forestale, presentato già da novembre, non è riuscito a renderlo operativo.

Un insuccesso aspettato, nessuno ha perseguito veramente il raggiungimento dell'obbiettivo nei tempi richiesti, nonostante i ripetuti segnali di allerta.

Alla fine dobbiamo pensare che a questa politica non interessa neanche più giocare sulle promesse elettorali, probabilmente non sono i poveri i loro elettori di riferimento, una classe ormai identificata con gli astenuti, con chi non si sente più parte del gioco.

Noi riprenderemo la nostra lotta, con un po' di cattiveria in più.

USB Basilicata