Arroganza ATER Potenza
L'onnipotenza del potere politico
La presenza del Sindacato di Base USB all’interno dell’Ater di Potenza negli ultimi tempi ha portato allo scoperto le gravi deficienze in cui versa l’Ente che a fronte di un esiguo numero di dipendenti, 45 in totale, vede in pianta organica la presenza di 3 dirigenti (più 1 congelato) e 8 posizioni organizzative (di cui 1 congelata), rappresentando una sperequazione senza limite che assorbe la stragrande maggioranza delle risorse economiche. Un spreco senza senso considerando che la maggioranza dei dipendenti è in fascia D con capacità di lavoro autonomo. Ancora oggi l’Azienda continua a portare in discussione un contratto decentrato, parte normativa 2015-2018 che sancisce una posizione stagnante a favore di pochi eletti. I dipendenti ATER non riescono a prendere parte del salario accessorio dal 2012 e con un colpo di spugna l’amministrazione ha ridotto con la complicità della CSIL, lo stipendio ai lavoratori. Ad oggi l’Amministrazione ATER sta rendendo difficili i rapporti sindacali in Azienda, arrivando ad azioni di vero ostracismo nei confronti di USB, non garantendo la possibilità e la libertà di informazione a tutto il personale basandosi su interpretazioni di norme e non sulla democrazia a scapito degli iscritti e simpatizzanti. A seguito della richiesta della maggioranza del personale, ai fini della tutela dei lavoratori, dei loro diritti sindacali e la legittimità a pretendere gli emolumenti spettanti, oggi imprigionati in un fondo a totale favore delle sole Posizioni Organizzative, da anni ormai scadute e puntualmente pagate anche quando il fondo non risulta ancora approvato, questa organizzazione sindacale ha inteso denunciare all’ANAC e alla Corte dei Conti di Potenza l’illegittimità riguardante parte della spesa del fondo e la mancata rotazione degli incarichi. Noi ci batteremo sempre per i diritti di tutti i lavoratori e per il riconoscimento delle professionalità di tutti senza alcuna discriminazione, denunciando oggi, la grave condotta discriminatoria dell’Amministrazione dell’Ater rispetto a tali diritti.