Consiglio Regionale Basilicata approvi regolamento su energie rinnovabili

Eolico in basilicata

Potenza -

Tra breve si svolgerà un Consiglio Regionale per approvare il regolamento che modifica la Legge Regionale n. 8/2012. Tale Regolamento, pur non sancendo il sacrosanto principio dell’autoproduzione quale unico parametro che garantisca reale sostenibilità all’uso delle energie rinnovabili (in particolare eolico e fotovoltaico) e pur regolamentando solo i piccoli impianti, comunque definisce alcune regole che dovrebbero almeno limitare la selvaggia speculazione in atto da parte di società private, su cui si è ampiamente documentato negli innumerevoli comunicati a firma di comitati, associazioni e del nostro sindacato, unico a porsi a difesa non solo dei lavoratori, ma anche della salute dei cittadini e dell’ambiente e della legalità.

Purtroppo va denunciata la contrapposizione che questa mattina si sta verificando proprio davanti al palazzo della Giunta Regionale, tra associazioni, comitati e cittadini che cercano di tutelare il proprio diritto alla salute e a vivere nelle proprie case serenamente, e alcuni proprietari di terreni, evidentemente istigati da quelle società che intendono ancora speculare e fare profitto sulla pelle delle comunità e dei territori.

E’ davvero triste assistere a una contrapposizione tra cittadini e lavoratori, che dovrebbero condividere i medesimi valori, principi, rivendicazioni. Anche di fronte a questo triste spettacolo, la politica deve assumere le proprie responsabilità e ammettere la propria incapacità o la non volontà di voler governare i territori e le comunità locali secondo il bene comune e secondo uno sviluppo armonico ed equilibrato, che non provochi danni irreversibili al paesaggio, all’ambiente e alla salute delle persone, invece di tutelare interessi clientelari di parte.

Pertanto, come sindacato, chiediamo che venga ristabilita una certezza di regole e di diritti, approvando senza indugi il Regolamento in discussione oggi, che, almeno può porre un primo freno alla depredazione in atto da parte di speculatori e avventurieri.

Agli ingenui cittadini e lavoratori, che stamattina manifestano a favore di costoro, possiamo solo dire che la misera somma che le società versano ogni anno come fitto per l’istallazione delle pale, non riuscirà a compensare i costi per lo smaltimento delle stesse e per il ripristino dei terreni (con la rimozione dei blocchi di c.a. di fondazione), che, dopo un certo numero di anni, saranno a carico dei proprietari dei terreni.

Ci auguriamo che dopo l’approvazione del Regolamento di cui trattasi da parte del Consiglio Regionale, possa aprirsi un dibattito partecipato, al fine di definire principi di equità, legalità, sostenibilità sociale e ambientale, tutela dei diritti e della salute dei cittadini e degli ecosistemi.