CLIENTELISMO IMPERANTE ALLA REGIONE BASILICATA

Nomine dirigenziali con l'equità del canguro

Potenza -

Il comunicato di USB di inizio agosto scorso “La gestione del personale regionale con l’equità del canguro - Tra scorrimenti verticali e graduatorie ballerine” nel quale, ironicamente, si paragonava il modo di procedere, da parte dell’amministrazione regionale, nelle nomine dirigenziali e nelle assunzioni esterne e/o progressioni interne, a quello di un canguro, pare trovare, tristemente, conferma, come di consuetudine, in alcune Delibere d’agosto, approvate nella seduta di Giunta Regionale del 4 agosto 2017, con le quali, richiamando la solita e abusata attuazione del ruolo unico regionale e il ben noto programma triennale di assunzioni, vengono assunti, con D.G.R. n. 826, nei ruoli regionali a tempo pieno e indeterminato, due dirigenti esterni - mediante lo scorrimento di una graduatoria approvata con Determinazione Dirigenziale n. 116 del 09/03/2012 -  e, con altre due delibere, due dipendenti del Parco Nazionale del Pollino.

Le nomine dirigenziali, in particolare, vengono legittimate da una programmazione approvata con D.G.R. n. 121 del 24/02/2017, che genericamente, in una tabella, individua il fabbisogno di due dirigenti e da un atto di indirizzo per la copertura di posizioni dirigenziali vacanti, che evidenzia criteri cuciti su misura per alcuni.

Ci chiediamo quale criterio sia stato utilizzato nell’individuare tale fabbisogno (vista la carenza di dirigenti in tutti i dipartimenti regionali e in uffici strategici) e quali siano i criteri e le valutazioni che continuano a dare preferenza a nomine esterne, a ripescare da graduatorie varie e a utilizzare percorsi contorti.

Il canguro, intanto era già intervenuto nell’utilizzo del ruolo unico, per consentire di espletare un concorso (urgentissimo) per dirigenti bandito dal Consiglio, per poi assegnare i tre primi classificati (già in servizio come dirigenti a tempo determinato in Regione) a uffici chiave della Giunta Regionale. Qualcuno dirà il concorso c’è stato… perché allora non bandirlo come Giunta Regionale: con un’adeguata pubblicità e con l’individuazione di adeguati criteri per le commissioni giudicatrici e per i candidati?

Ribadiamo la necessità improrogabile di fare chiarezza una volta per tutte su ogni situazione sospesa e in attesa di una risoluzione basata su principi e criteri trasparenti e condivisi.

In tal senso chiediamo:

-     di porre un termine alla stagione delle “dirigenze politiche” e di intraprendere percorsi concorsuali che  valorizzino le competenze e le professionalità interne, anche mediante concorsi mirati;

-     di procedere allo scorrimento delle graduatorie per le progressioni verticali dal livello C al livello D;

-     di procedere alle progressioni verticali del livello C al livello D, tenendo conto del 20% stabilito dal Decreto Madia;

-     di completare le progressioni orizzontali;

-     di annullare la gara per l’esternalizzazione dei servizi e delle attività inerenti la programmazione e i fondi comunitari e di procedere alla stabilizzazione dei co.co.co, secondo quanto previsto dall’art. 20 del D. Lgs. 75 del 20/05/2017 (Madia), mediante procedura concorsuale riservata al 50%;

-     di procedere al completo assorbimento e alla stabilizzazione del personale, da tempo determinato a tempo pieno e indeterminato, sempre applicando il suddetto articolo;

-     di dare una risposta definitiva a tutto il precariato esistente.

In tal modo non solo sarà possibile valorizzare in modo adeguato il patrimonio di esperienze e competenze del personale di cui, a vario titolo, dispone la Regione Basilicata, ma si potranno strutturare in modo efficiente tanti uffici che oggi, sotto organico, soffrono una situazione di disagio, attuando altresì una programmazione del fabbisogno basata su criteri di reale efficacia, economicità ed efficienza e non di clientele e appartenenze.