Sciopero Nazionale: Indetto contro il licenziamento di 18.000 lavoratori

In Basilicata i lavoratori interessati sono oltre trecento

Potenza -

                                                       Comunicato stampa

Si è svolto oggi lo sciopero nazionale indetto dalla RdB/CUB,Cobas e SDL degli Ex-LSU ATA dipendenti dalle ditte aggiudicatarie dell’appalto delle pulizie delle scuole dove in passato gli stessi lavoratori erano impegnati come bidelli. La loro stabilizzazione, oltre ad essere stata una beffa,visto che invece dell’assunzione diretta si era assistito al regalo multimiliardario ai consorzi con l’esternalizzazione del servizio, sta per diventare un dramma : infatti la finanziaria approvata a fine ottobre alla camera non prevede gli stanziamenti necessari per la continuità dei servizi di pulizia, vigilanza ed amministrativi. La Finanziaria 2009 è ora all'esame del Senato ma i ministri Gelmini e Tremonti non hanno ancora predisposto le risorse economiche necessarie alla continuità dei servizi, incuranti delle drammatiche conseguenze che i tagli ai finanziamenti alle scuole produrranno con il licenziamento di 18.000 tra dipendenti dei consorzi  e co.co.co. ,tutti ex LSU che, a fine anno, perderanno lavoro e salario e con concrete possibilità di chiusura degli istituti scolastici

In Basilicata i lavoratori interessati sono oltre trecento,di cui 188 nella provincia di Potenza. Per essi è già stata avviata dalla ditta Formula Servizi,che gestisce l’appalto,la procedura del licenziamento collettivo. Stamani una delegazione di lavoratori è stata ricevuta in Prefettura a Potenza. Qui hanno  rappresentato,oltre alla preoccupazione generale per il mancato impegno finanziario, la loro situazione di lavoratori che svolgono le mansioni di bidello a tutti gli effetti,che rientrano nella normale organizzazione delle attività lavorative degli istituti scolastici dove sono presenti e portano a casa, a fronte delle 35 ore lavorative settimanali ,750 euro di stipendio mensile netto, mentre il loro costo per il ministero è di circa 1650 euro mensili.

La  richiesta principale è quindi quella dell’internalizzazione del servizio, che verrebbe a rappresentare il vero risparmio per il ministero, o comunque la clausola di garanzia, nel rifinanziamento dell’appalto, della conservazione degli attuali posti e orari di lavoro.

Infatti sembra chiara la volontà delle ditte che anche qualora venissero reperite le risorse, in mancanza di un incremento delle stesse,considerate insufficienti , si preparano ad una riduzione tra il 20 e il 30 % dell’attuale orario di lavoro. Obbiettivo che temiamo possa essere fatto passare, anche dalle altre OO.SS., come una vittoria rispetto alla perdita del posto di lavoro.

 Gli aderenti allo sciopero di oggi hanno voluto dire che non ci stanno a pagare una crisi più o meno confezionata a tavolino ma il cui copione, già troppe volte visto e subito dai lavoratori lucani, sta per essere rappresentato con la sua arrogante precisione e contro cui invitano tutti i lavoratori,anche aderenti alle altre sigle sindacali,  alla massima mobilitazione e vigilanza.

                                                                 La Coordinatrice regionale RdB/CUB