BASTA PRECARIATO IN REGIONE BASILICATA

La Regione Basilicata deve revocare il bando di esternalizzazione dei servizi Fondi Europei.

Potenza -

Il nostro comunicato dello scorso dicembre 2016, nello stigmatizzare la scelta, perseguita con ostinazione dalla Regione Basilicata, di esternalizzare le attività connesse all’assistenza tecnica sui fondi europei, con l’affidamento di tali servizi a una società esterna, attraverso un bando di gara a rischio di cartello (come da indagine dell’Antitrust sul “cartello tra le società di consulenza che hanno partecipato alle gare pubbliche per aggiudicarsi i servizi legati all'attuazione dei programmi cofinanziati dall'Unione europea), chiedeva all’Amministrazione Regionale di annullare la gara in corso e di procedere a una selezione pubblica.

Nel riaffermare la nostra contrarietà a un bando di gara che, tra l’altro, costa circa 35 milioni di Euro alla pubblica amministrazione, e alla istituzionalizzazione del precariato a vita, l’USB ribadisce l’inopportunità di tale “scelta politica”, non supportata da alcun beneficio né di tipo economico né di tipo programmatico e organizzativo,  e, altresì, evidenzia che la sentenza del TAR del Lazio n.4282/2017, dello scorso 6 aprile, ha accolto il ricorso - presentato da un nutrito gruppo di dipendenti professionisti avverso la pubblicazione di un bando per l’affidamento all’esterno di una delle funzioni istituzionali dell’Ente, l’alta vigilanza dei lavori pubblici aeroportuali, fino ad oggi espletata solo ed esclusivamente attraverso le alte professionalità interne all’ENAC, che svolge funzioni per nome e conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in virtù di un Contratto di Programma “Stato-ENAC

Temeraria quindi è stata riconosciuta la tesi del vertice ENAC, che ha voluto con forza prevedere un affidamento triennale dei servizi di alta vigilanza a ditte private esterne, per un importo totale pari a ben 6 milioni di euro; cifra questa che, risulta abnorme per le casse dell’ENAC a fronte del ben più limitato costo per il personale di ruolo e che, in ogni caso, pone l’Ente in aperto contrasto con il dovuto rispetto del suddetto Contratto di Programma.

I contenuti di questa sentenza, non solo confermano a rafforzano le denunce e le preoccupazioni sollevate ripetutamente dal nostro sindacato, sia riguardo la legittimità di una gara a rischio di cartello, sia riguardo la diseconomicità di una esternalizzazione delle attività e dei servizi di assistenza tecnica P.O.R., altresì stabiliscono l’illegittimità di “affidamento all’esterno di funzioni istituzionali dell’Ente”.

Tale circostanza rimette completamente in discussione l’esistenza stessa di un’assistenza tecnica esterna, cui tra l’altro in questi anni sono stati affidati (in modo informale e illegittimo) adempimenti e attività inerenti prettamente i compiti e le funzioni istituzionali degli uffici; così come è in inaccettabile ogni altra forma di precariato, cui vengono demandati compiti che attengono alle competenze del personale interno.

Il consolidamento decennale di tali forme di precariato, all’interno della Regione Basilicata, e a maggior ragione, una sua ulteriore involuzione come prospettata con l’esternalizzazione in corso, non possono essere più tollerate, a fronte di una condizione di disagio e di affanno degli uffici, sprovvisti di personale, così come non può più essere tollerato il continuo proliferare di società e agenzie privare, cui si concedono contratti per la fornitura di servizi di ogni sorta, perseguendo evidentemente un disegno politico di controllo clientelare e di trasformazione dell’Ente Pubblico in una S.P.A.

A fronte di quanto rappresentato, l’U.S.B. chiede che venga annullata la gara e l’esternalizzazione in corso, conformandosi in tal modo anche alla succitata sentenza del TAR, che vengano rivisti tutti i contratti e gli affidamenti di servizi a società private, e che si apra un confronto trasparente e democratico con i sindacati (tutti e non solo quelli compiacenti e firmatari di contratto) e con le altre parti interessate, per intraprendere un percorso condiviso di nuove assunzioni e di riorganizzazione razionale e funzionale dei vari Dipartimenti e Uffici regionali.