RIAPERTURA TRIBUNALI BASILICATA

Riapertura sedi giudiziarie melfi e Pisticci

Potenza -

Nelle ultime settimane, alla luce degli indirizzi contenuti nel "Contratto" sottoscritto dalle forze politiche attualmente al governo del Paese, è tornata al centro del dibattito pubblico, anche nella nostra regione, la scellerata riforma che nel 2012 aveva portato alla revisione della geografia giudiziaria e alla soppressione di numerose sedi di Tribunale, Procura e Giudice di Pace accentrando le relative funzioni e costringendo migliaia di dipendenti a subire trasferimenti forzati.
Si trattò di un provvedimento legislativo mal concepito sull'onda del rigorismo finanziario, che non tenne in alcun conto le azioni di lotta promosse anche da USB a livello nazionale per scongiurare i nefasti effetti economici e sociali che avrebbe invece determinato a danno dei lavoratori e dei territori coinvolti, come purtroppo i dati successivi hanno ampiamente dimostrato.
Nel caso della Basilicata, la chiusura delle sedi giudiziarie di Melfi e Pisticci, oltre a non far registrare i risparmi di spesa auspicati dal Governo dell’epoca, ha finito per intasare ancor di più di fascicoli le Cancellerie e Segreterie delle sedi accorpanti di Potenza e Matera (peraltro afflitte da gravi scoperture di organico come la gran parte degli uffici giudiziari italiani), con ulteriori ritardi nella definizione dei procedimenti e maggiori disagi per il personale amministrativo e per l'utenza esterna.
Per questo oggi USB non può che accogliere con favore le varie iniziative, sia politico-istituzionali da parte di Parlamentari e Consiglieri Regionali sia di natura tecnica da parte della rappresentanza forense, volte a sollecitare il Ministro in carica a dare concretamente seguito all'orientamento di modificare la riforma del 2012 per rendere di nuovo la Giustizia vicina ai bisogni dei cittadini, alleviando nel contempo da carichi di lavoro non più sostenibili chi in essa opera.
Lo spiraglio che potrebbe aprirsi per riattivare gli uffici giudiziari di Melfi e Pisticci va pertanto incoraggiato, ma è necessario uno sforzo sinergico capace stavolta di mettere in rete ogni componente dinamica della comunità regionale, nel duplice intento di arrestare l’inesorabile processo di smantellamento dei servizi pubblici in corso da anni in Basilicata e di restituire dei fondamentali presìdi di legalità a due territori strategici per il suo sistema produttivo, proprio per questo particolarmente esposti alle infiltrazioni della criminalità organizzata.
A tal fine USB, come sempre pronta a fare la propria parte, propone l’immediata costituzione di un tavolo di mobilitazione permanente a cui siedano, accanto ai rappresentanti della Regione e dei Comuni delle aree interessate ed a quelli dell’Ordine degli Avvocati di Potenza e Matera, anche l'Associazione Nazionale Magistrati di Basilicata e le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori.