FERMIAMO LO SMANTELLAMENTO DELLA SANITA' IN BASILICATA

La cattiva gestione dell'Ospedale San Carlo di Potenza

Potenza -

Da tempo l’USB, ha prima segnalato e poi contestato all’Azienda Ospedaliera san Carlo e successivamente denunciato all’opinione pubblica la cattiva gestione delle Sale Operatorie, poiché riteniamo sia da irresponsabili in un’Azienda  Sanitaria, soprattutto dove esiste un DEA di 2° livello, privilegiare la quantità e l’improvvisazione a scapito della qualità, dell’efficienza e della sicurezza, in primis per i pazienti ed anche per i lavoratori.

Il primario e la dirigenza  Aziendale, hanno  ordinato(solo verbalmente, senza assumersi la responsabilità),  di utilizzare gli infermieri e gli anestesisti per l’urgenza emergenza nelle ore diurne dal lunedì al venerdì per svolgere gli interventi programmati senza organizzare l’emergenza urgenza con tutte le disfunzioni che avvengono quotidianamente.

Per non dire poi della carenza di materiale di largo consumo costringendo il personale ad inventarsi di tutto e di più per dare risposta agli utenti. Si continua a privatizzare tutto e  dal primo gennaio si è affidato ad un'impresa la  programmazione  informatica del servizio di approvvigionamento dei farmaci e dei presidi peggiorando notevolmente la situazione tanto da creare notevoli disservizi come si l’episodio di venerdi 26 gennaio presso l'ospedale di Melfi dove mancavano i camici per poter eseguire gli interventi. Chiediamo di sapere a quali costi è stato affidato tale servizio e per quanti anni la sua durata.

Si esternalizzano servizi( es. manutenzione degli autoclave) pur essendo presenti in azienda tanti professionisti capaci, con la conseguenza  che 8 autoclavi su 10 sono quasi sempre  non funzionanti. E che dire della gestione del personale costretto a rimanere ben oltre il proprio l’orario e degli interventi “definiti urgenti” pur di fare numeri?  

Tra i tanti deficit, si fa registrare da parte del responsabile della traumatologia l’utilizzo a dir poco assurdo del personale  infermieristico nella sala della traumatologia imponendo la presenza in sala di  infermieri senza che essi abbiano in dotazione il dosimetro, discriminando altri infermieri con  un’elevata formazione e assegnatari di rischio radiologico e pretendendo che tutti rispettino le sue regole, dimenticando però lui stesso una delle regole fondamentali che è quella di indossare la mascherina e il cappello in sala operatoria.

L’USB ritiene che la disorganizzazione per urgenze e emergenze mettono a rischio i pazienti in quanto gli stessi interventi di urgenza possono essere trattati solo quando sono libere le sale per le sedute programmate. Alla dirigenza Aziendale è stato chiesto più volte  di ascoltare chirurghi, anestesisti e infermieri e tutto il personale che lavora con professionalità e diligenza che vivono tutti i giorni le angosce, le preoccupazioni e le difficoltà per garantire nell’ospedale (centro di riferimento regionale) la giusta assistenza ai pazienti. 

 U:S.B. Ritiene che operando in  condizioni  idonee e sicure si assistono meglio i cittadini.

Quando si parla di condizioni lavorative ci si  riferisce agli ambienti, ai servizi, alle attrezzature e all’adeguatezza degli organici: questi sono aspetti che determinano l’efficienza, l’efficacia e la qualità di una struttura pubblica.   .

Tutto ciò è stato discusso prima con i vertici aziendali e  successivamente  con  organi prefettizi  ed in quarta commissione consiliare regionale, ma tutti gli impresi presi ad oggi non vengono mantenuti.

Da sempre si è fatta richiesta di tre infermieri per sala operatoria al fine di garantire la migliore assistenza possibile ai pazienti, ma tutti fanno orecchie da mercante.

L'USB ha da sempre contestato le riduzioni dei fondi in sanità, dettati da necessità di risparmio, che si ripercuotono inesorabilmente sulla pelle dei cittadini e sui lavoratori e le lavoratrici. Continuiamo ad essere convinti che la riduzione della spesa andrebbe effettuata sulle politiche degli appalti e delle esternalizzazione dei servizi,  vera fonte di sperpero e di cattiva gestione.